Superata
la ripida scarpata dei boschi si entra nella pensile Val di Dona, ed è sempre un
momento che emoziona. Forse di più l’inverno quando tutto riposa e il silenzio
e più profondo. La cima del Ponsìn diventa poi il culmine del giorno e dà senso
al vagabondare del cuore.
Qualche superstite della devastante tempesta Vaia
Raggiungiamo le ultime baite dell'alta val di Dona
Confluenza della Val di Udai nella val di Dona.
Saliamo a destra verso la lunga cresta che ci condurrà al punto più elevato del Ponsìn (in fondo)
Percorso un tratto di cresta. Alle spalle la lunga catena del Molignòn
La cresta continua verso la cima lontana
Facciamo sosta su una prima elevazione- In fondo la cima più alta
Scesi alla Bassa, la cresta riprende a salire e conduce senza esitazioni alla cima.
Raggiungiamo l'anticima
Ultimo pendio
traverso e la liberazione della Cima più elevata
La croce si trova più bassa, in vista della val di
Ritorno: in vista della val Duron e le creste di confine