Nella conca più alta sotto il
passo, dove resiste l’ultimo nevaio, non è giunto ancora il sole. Forse per questo tutto pare più severo, con la
parete del Focobon che incombe. Le ghiaie mobili di frana disegnano ogni anno avvicinamenti diversi,
nonostante i tentativi di tracciare un sentiero logico. Da qualche anno il
canalone sotto il passo è stato attrezzato sul lato sinistro più al riparo. Ma restano
i segni di precedenti fittoni scardinati dalle slavine di primavera.
Oggi
raggiungo per la settima volta il passo delle Faràngole*. Ricordo tutti i passaggi attraverso quel
valico con una successione di immagini
nitide, simili alle foto di un album. In montagna la mente è più acuta, pronta a ricordare ogni
dettaglio. Anche perché si pensa al
ritorno a valle. Attraverso quella porta si scende in Valgrande e si possono poi
raggiungere le cime intorno. Tante cime
sopra i tremila metri, appartate che
comunicano ancora il senso della lontananza e dell’avventura di croda.
Oggi
è un caldo strano, nuvole ogni tanto si chiudono. Un tremendo temporale ieri ha
devastato un ampia zona del Cadore. Percepisco in Serena che volevo
accompagnare su Cima dei Burelòni** una lieve
inquietudine nonostante l’abitudine a questi percorsi. Siamo ormai giunti al
ghiacciaio delle Ziròcole, che quasi moribondo è soffocato dalle sue morene. La
cima è lì sopra invitante, tra qualche nuvola. Ma ormai l’ora si è fatta tarda.
Al
ritorno però il cielo si rasserena e dipinge di cento sfumature grigio ocra la dolomia
della Catena delle Pale. (05/08/2015)
* detto anche passo di Valgrande
** Burelòni significa burroni/canaloni ripidi
Cima dei Burelòni sulla destra |
Scusa da dove deriva la parola Faràngole? nandoromano1@gmail.con grazie
RispondiEliminaCaro Nando, spiacente non poter rispondere alla tua domanda, che mi sono posto spesso anch'io, pur non trovando il significato di quel toponimo. Se trovo una risposta ti farò sapere volentieri. Ciao
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