Il crepitare del fuoco appena acceso, nella penombra della cucina. Il
profumo di tre mandarini e un pugno di noci
ancora brune di mallo, un grappolo di uva appassita.
E poi le nuvole di fiato nella chiesa fredda e semibuia. Il vecchio organo
e il coro intona l’Adeste fideles.
Mi giungeva qualche frase di mio padre, che accompagnava con la sua voce
rugginosa di tabacco il canto del Natale.
Anche quell'anno la neve si
nascondeva nella cavità di un cielo limpido, la slitta ancora in soffitta tra
il fieno.
qua di fuoco che crepita se ne sente poco, ci accontentiamo dei fuochi d'artificio.
RispondiEliminaAuguri di buon anno a tutta la famiglia
Gianluca
Quelli proprio non mi piacciono. Haendel nel settecento ha scritto una Musica ed era una novità spettacolare assoluta. Ma ai nostri giorni i Fuochi sono delle "onorevoli cazzate" Detto questo ti abbraccio e ti faccio tantissimi auguri a te e alla tua ragazza. Ho guardato le tue foto. Bellissime, ostinatamente in bianco e nero.
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