mercoledì 28 ottobre 2015

S. Roman de Retorta - Sul Cammino Primitivo (14.10.2015)




            


             E' l' autunno nelle terre occidentali di Galizia. L’alba indugia a lungo,  sospesa su un chiarore indolente. 
          Dopo aver preparato lo zaino con il rituale consolidato dai giorni e dalle notti del Cammino, abbandono senza rimpianto la cuccetta che  mi ha avvolto in un bozzolo di  sogni inconclusi e sonni evanescenti.  

            Impaziente di partire come ogni mattina,  e camminare verso occidente. Una pallida luce fende l’ultimo sonno inquieto della notte, rischiara appena i passi ancora indecisi. 
             Le mucche  nei prati pregni di umidità attendono torpide il sole. I cavalli di là dello steccato fremono col mantello lucente alla prima luce. Odore forte dei pascoli ancora verdi, nutriti dalle stalle in questa terra fieramente contadina di Galizia. 
             La nebbia disegna tante colline lontane da raggiungere e lasciarsi alle spalle prima di avvistare Santiago. Il sole già illumina le cime degli alberi, tra poco riscalderà la schiena con un brivido di calore.
            Una mandria di mucche incede come processione solenne sulla strada verso un nuovo pascolo. Occhi placidi, quasi ironici guardano noi, straniati vagabondi camminare nel ronzio dei nostri pensieri.

 (Melide 14/10/2015)







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