E' l' autunno nelle terre occidentali di Galizia. L’alba
indugia a lungo, sospesa su un chiarore
indolente.
Dopo aver preparato lo zaino con il rituale consolidato dai giorni e
dalle notti del Cammino, abbandono senza rimpianto la cuccetta che mi ha avvolto in un bozzolo di sogni inconclusi e sonni evanescenti.
Impaziente
di partire come ogni mattina, e camminare
verso occidente. Una pallida luce fende l’ultimo sonno inquieto della notte,
rischiara appena i passi ancora indecisi.
Le mucche nei prati pregni di umidità attendono torpide
il sole. I cavalli di là dello steccato fremono col mantello lucente alla prima luce. Odore
forte dei pascoli ancora verdi, nutriti dalle stalle, in questa terra fieramente
contadina di Galizia.
La nebbia disegna tante colline lontane da raggiungere e
lasciarsi alle spalle prima di avvistare Santiago. Il
sole già illumina le cime degli alberi, tra poco riscalderà la schiena con un
brivido di calore.Una mandria di mucche incede come processione solenne sulla strada verso un nuovo pascolo. Occhi placidi, quasi ironici guardano noi, straniati vagabondi camminare nel ronzio dei nostri pensieri.
(Melide 14/10/2015)
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