Di ritorno da Santiago il 21 ottobre scorso, è successo di nuovo. Proprio come l’altro ritorno, quello di due anni fa quando avevo percorso il Cammino francese. Un sonno leggero e intermittente, un sogno tormentato mi perseguitava impedendomi di piombare nel profondo REM. Camminavo e camminavo senza mai giungere alla meta. Vedevo nuvole cariche di pioggia venirmi incontro.
Mi sono svegliato lentamente, frastornato, avvolto dal fumo greve del sogno. Non mi è bastato porre la mano sul profilo familiare della mia compagna. Mi sono alzato a tentoni, inconsapevole. Seduto sul divano, guardandomi in giro nella penombra di casa, sono emersi poco a poco dalla nebbia del sonno gli oggetti familiari, le cose più amate, il pianoforte, la collezione dei CD, la stufa ancora tiepida. Ho dovuto rassicurarmi ad alta voce chiamandomi per nome. Andrea! sei ritornato a casa.
Tornato a letto ero felice di stare sveglio ripensando all’esperienza del Cammino Primitivo verso Santiago. Così prepotente da rubarmi il sonno per quella notte a le notti seguenti.
Sempre un grande piacere leggerti, Andrea! :O)
RispondiEliminaGrazie Guido.
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