Un sudore
gelido, un dolore lancinante al petto. Forse si è accorto con stupore che la
morte era seduta al suo fianco, nella cabina del grande camion, il volto nascosto da un cappuccio nero. Ha cercato invano
di guardarla negli occhi mentre lei con
la mano gli faceva un cenno imperioso di arrestare la corsa del pesante mezzo.
Ora nel traffico improvvisamente fermo,
l’autoarticolato è immobile di fianco alla strada come un mostro inanimato, arenato
nell’ampio fossato. Lui reclinato sul volante. Nessun sconquasso di lamiere, nessun
altro veicolo coinvolto, nonostante la strada stretta e il traffico intenso.
Natale gira già nell'aria tersa e
senza neve. Tutti hanno la solita fretta indifferente. Di ritorno da una bella
giornata trascorsa in montagna attendo
e guardo il calcare grigio striato di sfumature blu dei Colodri.* Le montagne della val del Sarca, intarsiate
dal verde bottiglia della macchia mediterranea, si allungano prospetticamente
verso nord.
Con la macchina in lenta colonna assisto all'epica di un duello mortale. Di
fianco alle enormi ruote dell’autoarticolato, il corpo del pover'uomo ora è disteso
sull'erba, nudo fino alla cintola nel freddo della sera. Sussulta inanimato
sotto i colpi violenti del defibrillatore. Una giovane dottoressa stantuffa implacabile,
con incredibile violenza sul torace dell’uomo. Un vigore impensabile in una
donna all'apparenza minuta, che non vuole arrendersi, cercando con le ultime
forze di strappare quella vita alla morte.**
La vita però pare ormai ridotta a un
brandello, un’ombra imprecisa, incerta che sembra volersi staccare dal corpo disteso. Di
lato ai medici chini sull'uomo morente, una strana figura che indossa un elegante
piumino nero, il volto nascosto dal cappuccio gonfio della fredda brezza
serale. Con un brivido di gelo ho avuto la certezza di esser passato accanto alla morte, che in disparte attendeva paziente. (23/12/2015).
* I Colodri con il Castello dominano il paese di Arco.
** Il giorno successivo ho appreso dai giornali che l'uomo non è sopravvissuto all'infarto. Prima però era riuscito in uno sforzo generoso a parcheggiare il pesante mezzo in un fossato a fianco della strada senza danno alcuno.
Uno dei migliori, forse perché non è un racconto ma una specie di telecronaca...
RispondiEliminaGrandioso
Grazie del pensiero Giuliano
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