lunedì 7 ottobre 2013

Cadìn Alto



Di là del Rì Séc la luce arancione, del sole radente,  sfiora appena la strada che in lieve discesa  prosegue verso il Cadin Alt.

Dove la strada termina una galleria, chiusa con un cancello, ora permette l’accesso dei mezzi meccanici al Cadin Alt per lavorare la terra. Il vecchio sentiero invece, aggira il Dossòn e scende al pianoro, lo  attraversa passando tra le campagne vicino al casale cadente e scende la ripida scarpata boscosa verso la piana dell’Adige.

La conca del Cadino tace, con gli strani filari intirizziti dal gelo, il prato incastonato nella boscaglia nuda nelle brume dell’inverno.

A dicembre, il sole sembra abbandonarla alla cupezza delle sue ombre. Dal casale non giungono suoni, non esce fumo dal comignolo. Un silenzio assoluto. Un unico fascio di sole sul bordo estremo crea un pozza irreale dove gorgoglia la luce. Una colonia di piante di  tasso, di solito rara nei nostri boschi, ha trovato qui il suo habitat favorevole. Contrasta il suo mantello verde vivo, che lo rende simile alla conifera, tra i tronchi dei grandi faggi che svettano nudi e grigi. Che strana pianta, velenosa per gli animali, ma di nutrimento per gli uccelli che, mangiando il loro frutto rosso accattivante, ne spargono i semi nel bosco.

Mi piace pensare che un tempo questo luogo appartato, circondato dalle alte mura dei calcari dirupati, apparentemente inaccessibile, pensile sulla piana dell’Adige, sia stato scelto come riparo aspro, ma protetto dalle piene dell’Adige e dai passaggi  di orde di barbari e di eserciti.

Mi avventuro sul canalone che divide il Mont Alt dal Mont Bas. Sale ripido, faticoso, tra salti rocciosi, pareti incrostate di vegetazione. A metà una rete metallica e un cancello arrugginito impediscono l’accesso dall’alto degli ungulati ghiotti di germogli delle vigne. Un filo d’acqua scorre nella gola, colate di ghiaccio sulle pareti, un ambiente chiuso che incute timore per il senso acuto di lontananza.

Ma lassù, dove il bosco si allarga a ventaglio, e finalmente riposa sulla sella del Mont Bàs, scorgo l’amico dei poveri che mi aspetta, luminoso e invitante.

Il Cadìn Alto
I faggi e i tassi del Cadìn Alto


Il Maso abbandonato
Il Canalone rea Mont Alt e Mont Bàs


Cascate di ghiaccio lungo il canalone

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