Di là del Rì Séc la luce arancione, del sole
radente, sfiora appena la strada che in
lieve discesa prosegue verso il Cadin Alt.
Dove la strada termina una galleria, chiusa con un
cancello, ora permette l’accesso dei mezzi meccanici al Cadin Alt per lavorare
la terra. Il vecchio sentiero invece, aggira il Dossòn e scende al pianoro,
lo attraversa passando tra le campagne
vicino al casale cadente e scende la ripida scarpata boscosa verso la piana
dell’Adige.
La conca del Cadino tace, con gli strani filari
intirizziti dal gelo, il prato incastonato nella boscaglia nuda nelle brume
dell’inverno.
A dicembre, il sole sembra abbandonarla alla
cupezza delle sue ombre. Dal casale non giungono suoni, non esce fumo dal
comignolo. Un silenzio assoluto. Un unico fascio di sole sul bordo estremo crea
un pozza irreale dove gorgoglia la luce. Una colonia di piante di tasso, di solito rara nei nostri boschi, ha
trovato qui il suo habitat favorevole. Contrasta il suo mantello verde vivo,
che lo rende simile alla conifera, tra i tronchi dei grandi faggi che svettano nudi
e grigi. Che strana pianta, velenosa per gli animali, ma di nutrimento per gli
uccelli che, mangiando il loro frutto rosso accattivante, ne spargono i semi
nel bosco.
Mi piace pensare che un tempo questo luogo appartato,
circondato dalle alte mura dei calcari dirupati, apparentemente inaccessibile,
pensile sulla piana dell’Adige, sia stato scelto come riparo aspro, ma protetto
dalle piene dell’Adige e dai passaggi di
orde di barbari e di eserciti.
Mi avventuro sul canalone che divide il Mont Alt
dal Mont Bas. Sale ripido, faticoso, tra salti rocciosi, pareti incrostate di
vegetazione. A metà una rete metallica e un cancello arrugginito impediscono
l’accesso dall’alto degli ungulati ghiotti di germogli delle vigne. Un filo
d’acqua scorre nella gola, colate di ghiaccio sulle pareti, un ambiente chiuso
che incute timore per il senso acuto di lontananza.
Ma lassù, dove il bosco si allarga a ventaglio, e
finalmente riposa sulla sella del Mont Bàs, scorgo l’amico dei poveri che mi
aspetta, luminoso e invitante.
Il Cadìn Alto |
I faggi e i tassi del Cadìn Alto |
Il Maso abbandonato |
Il Canalone rea Mont Alt e Mont Bàs |
Cascate di ghiaccio lungo il canalone |
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