martedì 8 ottobre 2013

Le Angòje



In queste notti di dicembre così lunghe, ogni tanto è piacevole dormire fino a tardi,  rivoltandosi pigramente nel letto. Perché non imitare  le piante e gli animali che rallentano le funzioni vitali e si abbandonano ad un sonno quieto, privo di preoccupazioni. Lasciare che il giorno vinca a fatica la notte, che la luce si faccia strada con lentezza indolente, che si diffonda questo grigiore uniforme che il sole non ha la forza di penetrare.

Le terrazze delle Angòje, oggi sono preda del vento del nord. Tra le spire del nevischio fuggono a frotte i passeri dalle stoppie e dalle siepi, con brevi richiami. Vagano nel vento freddo alla ricerca dei semi delle graminacee rinsecchite dal gelo.

Il cacciatore, in divisa mimetica, entra e esce intirizzito dal suo capanno col fido fucile a tracolla. E’ giunto fin qui con la jeep. Nemmeno due passi per far girare il sangue nelle vene. Dalla fessura del cabiotto prende di mira i merli che cercano il miglio tra i campi gelati o gli ultimi uccelli di passo, che dopo la fatica del volo nella tormenta, si riposano al riparo delle siepi.

Se non condivido la caccia, posso capire i rituali o l’istinto primordiale che la ispira o l’intesa  intima del cacciatore col suo cane.

Sparare agli uccelli però è un atto di viltà.  “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai.  Gli uccelli si accontentano del poco che Natura concede loro. Eppure sono padroni dell’aria, dominano la gravità con leggerezza assoluta, fino a diventare il simbolo della liberta e del vagabondaggio senza preoccupazioni del domani.

I loro voli seguono le stagioni attraverso rotte ben più antiche di quelle dell’uomo. Quando ritornano annunciano nuove rinascite e un nuovo ciclo di stagioni.

Forse è solo invidia o risentimento quello che spinge l’uomo a fermare il volo libero degli uccelli, con trappole e capanni da cecchini. L’Homo sapiens è rimasto lo stesso della clava e della pietra, sempre più prigioniero della terra. 

Il Brenta dalle Angoje


Valternigo

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