martedì 8 ottobre 2013

La Selva



 Nevica. Neve fradicia e pesante piega gli arbusti in valle. Mentre salgo verso le terrazze delle Angoje fino alle pinete di Masen, dove spira leggero il respiro del nord, e poi più in alto fino ai boschi della Selva, i fiocchi si fanno asciutti, consistenti. La neve copre soffice il terreno.

Nel turbinio incessante della neve, la Selva mi appare, immensa cattedrale gotica ornata di candidi marmi, sostenuta dai ventagli delle faggete, simili a bianchi archi rampanti. Mi soffermo ammirato prima di entrare sotto la volta degli alberi dove la luce si fa biancore diffuso. Fasci di nevischio penetrano come raggiere di luce dai finestroni di un’immensa volta.

Accanto al tronco rugoso di un  vecchio castagno, sto immobile ad ascoltare il lieve fruscio della neve sulle foglie secche.

Una breve radura dove penetra il cielo e galleggia una pozza di luce irreale. Non sarei sorpreso di scorgere il Grande Architetto che passeggia  prigioniero della bellezza che lui stesso ha creato, lo sguardo assorto, lontano dalla povertà del mondo.

Una primula al riparo di un cespuglio di more è fiorita tra la neve come un dono silenzioso. 

Il Monte Corona dalla selva


La Selva

 
La selva dal Monte Corona

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