domenica 6 ottobre 2013

Predacava



Primavera brilla nell’aria e per li campi esulta si ch’a mirarla intenerisce il core.*

Il poeta  canta la solitudine, consapevole che proprio la solitudine lo fa  poeta. Il cuore gonfio di tristezza che si fa commozione trabocca nei versi immortali.

La primavera è nell’aria. Lo si capisce da questo sole che si inerpica nel cielo verso il tropico con moto costante e inarrestabile. Lo si capisce da questa luce che piove a fiotti dal cielo brillante. 

Attraversando i boschi sopra Predacava il terreno sembra insanguinato dalla fioritura accesa dell’erica carnea. Questi versanti solivi sono oasi felici anche d’inverno, quando il sole crea dei nidi tepidi, protetti dai venti del nord.

Due caprioli brucano i primi virgulti tra il letto di foglie secche. Uno mi guarda perplesso mentre anch’io lo osservo immobile, poi con quattro balzi raggiunge il folto. L’altro subito lo segue lasciando a metà il pasto.

Cerco ovunque i segni della nuova stagione che avanza. Come un satiro tra i tronchi nudi spio la Primavera che si riveste al soffio delicato degli zeffiri.


* Leopardi


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